lollardo
s. m. [dall’ingl. lollard, a sua volta dal medio oland. lollaerd, der. di lollen «mormorare; pregare e cantare a bassa voce (in cerimonie liturgiche)»]. – 1. Appartenente a un’associazione religiosa sorta, probabilmente come diramazione dei beghini, dopo il 1300 ad Anversa, in occasione di una pestilenza; in quella e in altre occasioni i lollardi, che assunsero come loro protettore sant’Alessio (e furono perciò detti anche alessiani) curavano i malati e seppellivano i morti, e incoraggiavano i fedeli con canti e preghiere (per cui ebbero anche nome Deum laudantes); sospettati di eresia, si dispersero alla fine del sec. 14° tra i varî gruppi di pietà popolare nei Paesi Bassi. 2. Nome dato in Inghilterra, prob. per spregio, ai «poveri predicatori» (Poor preachers) e cioè a un gruppo di predicatori itineranti costituito nel 1380 da J. Wycliffe per la diffusione dei suoi insegnamenti nel popolo; dopo la morte di Wycliffe i lollardi continuarono a tener desto il movimento di opposizione alla gerarchia ecclesiastica, nonostante le persecuzioni e le condanne di cui furono oggetto.