lotta
lòtta (ant. lutta) s. f. [lat. lŭcta]. – 1. a. Combattimento a corpo a corpo di due contendenti che, senz’armi e attrezzi, cercano di dominarsi e atterrarsi a vicenda con l’allacciamento delle membra e la pressione del corpo; è una gara di forza e di destrezza, praticata fin dall’antichità come competizione agonistica individuale e talora anche come mezzo di offesa e difesa (per es., tra gli antichi guerrieri): l. greco-romana, quella praticata senza l’aiuto attivo delle gambe, e nella quale sono permesse le prese alla testa, alle braccia e al tronco dell’avversario; l. libera, che comprende anche prese con le gambe e alle gambe; l. giapponese (v. judo); esercizî, gare, spettacoli di l.; fare la l. o alla l.; vincere, perdere la l. o nella l.; esercitarsi nella l.; addestrare il corpo alla l.; Ruggiero avea destrezza, avea grande arte, Era alla l. esercitato molto (Ariosto); E quivi insieme in torneamenti e in lotte Rendon le membra vigorose e dotte (T. Tasso). In qualche caso, l’arte del lottare: educare alla l.; essere esperto nella lotta. b. Più genericam., qualsiasi combattimento simile, fatto non per gara o esercizio, ma con lo scopo di sopraffare o dominare l’avversario, o (da parte di chi è assalito) per difendersi dall’assalitore: gli agenti sostennero una dura l. coi malviventi prima di poterli ridurre all’impotenza; i due rivali impegnarono una l. furibonda; venire a l., in l.; liberarsi, svincolarsi dall’avversario, cedere all’avversario dopo una lunga l.; l. viva, dura, accanita, disperata; uscire malconcio dalla l.; segni di l., su un cadavere, o in luogo dove si sia svolta una lotta furiosa o mortale. c. Meno com., combattimento fra animali o tra l’uomo e un animale: la l. del cane col lupo; una l. fra la tigre e il serpente; la l. dei gladiatori con le belve nel circo. 2. a. Per estens., qualsiasi vivo contrasto tra persone o tra gruppi di persone che, servendosi dei mezzi più adatti, materiali o no, impegnano tutte le proprie forze per vincersi o eliminarsi a vicenda, per ottenere la vittoria. Quindi, anche, guerra, battaglia, scontro armato: i soldati occuparono le posizioni nemiche dopo una dura l.; la l. fra i due eserciti fu aspra e sanguinosa; l. senza quartiere (v. quartiere); l. di giganti, guerra tra nazioni potenti e combattuta con grande accanimento; la l. clandestina, la l. delle formazioni partigiane, ecc.; l. armata, formula con cui alcuni gruppi terroristici usano definire il tipo di azione e di contestazione scelta per attuare la loro linea politica. Più spesso, contrasto non armato, in cui domini tuttavia il carattere della competizione tra persone o gruppi in gara, che s’impegnano con ogni mezzo per sopraffare l’avversario o per non lasciarsi sopraffare da lui, per superare resistenze e ostacoli che impediscono di raggiungere il proprio scopo: l. politiche, parlamentari; la l. dei partiti per la conquista del potere; la l. delle investiture (v. investitura); l. sociali, l. sindacali; la l. e le l. di classe (v. classe, n. 2 b); le l. per l’abolizione della schiavitù; la l. per l’autonomia delle minoranze, la l. per l’emancipazione della donna; entrare, scendere in lotta; l. ad oltranza; l. senza esclusione di colpi. Con sign. attenuato, dissidio, discordia: essere in lotta con la famiglia, con i parenti, con i proprî colleghi, ecc. b. In senso fig., impegno di tutte le proprie forze fisiche, materiali, psichiche, o di altri mezzi a disposizione per sconfiggere forze ostili, eliminare mali sociali o anche individuali, far cessare condizioni e situazioni comunque dannose: la l. della nave contro la tempesta, dei marinai contro le onde; la l. contro i tumori, contro la droga, contro l’alcolismo; la l. contro l’analfabetismo, contro la corruzione, contro il malcostume, ecc. E con riferimento a contrasti intimi, spirituali: la l. contro le tentazioni; l. tra lo spirito e la carne; l. delle passioni, degli istinti; essere in l. con sé stesso; due voglie diverse, una in l. con l’altra. c. Lotta per la vita, o per l’esistenza (ingl. struggle for life, o for existence), locuzioni che esprimono il concetto darwiniano della competizione degli organismi viventi, dovuta alla necessità per ciascuno di assicurarsi il nutrimento, lo spazio vitale e la riproduzione: tale lotta, nella quale soccombono gli individui meno adattati all’ambiente in cui vivono, è alla base della selezione naturale e quindi, secondo Darwin, dell’evoluzione biologica. Per estens., con le stesse locuz. si suole indicare l’insieme degli sforzi compiuti da un uomo per raggiungere una condizione economicamente indipendente e sicura e per conservarla difendendosi da persone o situazioni che possono metterla in pericolo. Con diverso e partic. sign., l. biologica, v. biologico.