ludo
s. m. [dal lat. ludus]. – 1. a. Gioco, esercizio, spettacolo. La parola è usata soprattutto, al plur., con riferimento ai pubblici spettacoli dell’antica Roma: l. scenici, l. circensi, l. secolari, ecc.; durante i l. funebri di Cesare (Pascoli); per analogia, si adopera anche, come sinon. di gare, campionati sportivi, a proposito di manifestazioni odierne che abbiano qualche affinità formale con le competizioni agonali dell’età classica: l. olimpici, l. atletici, ecc. In forma latina, ludi iuveniles, denominazione data nel periodo del fascismo a speciali gare culturali e sportive fra i giovani. In tono iron., l. cartacei, espressione coniata da Mussolini (in un discorso del 10 marzo 1927) per definire il sistema elettorale e parlamentare, rimasta nell’uso per indicare polemiche vane e discussioni inconcludenti. b. estens., poet. Ludi di Marte, le battaglie, o gli esercizî militari: Perché non dell’Aonie Seguivi, incauta, l’arte, Ma i l. aspri di Marte? (Foscolo). 2. Col sign. generico di gioco è ant. o letter. raro: Ero, fanciullo, il primo in ogni ludo (Saba); talora usato con tono scherz. o con leggero senso spreg.: O tu che leggi, udirai nuovo l. (Dante), un gioco, che è insieme un inganno, di nuovo genere; io questi ludi A la vecchiezza invidïar non so (Carducci).