luteranesimo
luteranéṡimo (o luteranismo) s. m. [dal nome di Martin Lutero (1483-1546), iniziatore della Riforma in Germania]. – Il complesso delle dottrine predicate da Lutero e svolte con accentuazioni e sistemazioni teologiche diverse dai suoi seguaci: al centro del luteranesimo sta la giustificazione per fede, la non validità delle opere ai fini della salvezza, la servitù dell’arbitrio umano come conseguenza del peccato originale, l’applicazione al credente dei meriti di Cristo, la riduzione dei sacramenti a tre soli, fondamentali (battesimo, eucaristia, penitenza), di significato essenzialmente simbolico e che assumono valore solo in virtù della fede di chi li riceve, la negazione dell’autorità della Chiesa nell’interpretazione delle Scritture che ogni credente ha diritto di leggere e interpretare, il sacerdozio universale dei fedeli, la radicale libertà dell’uomo interiore in forza della fede giustificante. Nella sua storia, il luteranesimo, legato anche all’istanza di una Chiesa nazionale tedesca, ha variamente accentuato e discusso tali motivi, non senza influenza delle dottrine calvinistiche dapprima e, più tardi, degli orientamenti filosofici del pensiero moderno.