macedone
macèdone agg. e s. m. e f. [dal lat. Macĕdo(n) -ŏnis, sost., gr. Μακεδών -όνος]. – Della Macedònia, regione storica della penisola balcanica, oggi politicamente divisa fra Bulgaria (10%), Grecia (51%) e la cosiddetta Repubblica di Macedonia (39%); relativo o appartenente alla Macedonia: la popolazione m., i monasteri m., la storia m.; falange m., particolare formazione delle fanterie nell’antica Grecia (v. falange), così chiamata perché perfezionata dai sovrani macedoni e soprattutto da Filippo II; questione m., quella relativa all’unità nazionale della Macedonia, sorta all’inizio del sec. 20° in seguito allo smembramento della Macedonia dopo le guerre balcaniche; lingua m. (o il macedone s. m.), la lingua parlata in Macedonia, sia quella antica, conosciuta attraverso glosse e nomi proprî che rivelano affinità con i dialetti greci, sia quella attuale, appartenente al gruppo meridionale della famiglia linguistica slava (è una varietà dialettale del bulgaro), con alfabeto cirillico e morfologia di tipo analitico. Come s. m. e f., abitante o nativo della Macedonia; per antonomasia, Alessandro il M., Alessandro III re di Macedonia (356-323 a. C.), più noto come Alessandro Magno o Alessandro il Grande, che, salito al trono nell’anno 336, alla morte del padre Filippo II, divenne una figura quasi leggendaria del mondo antico per le sue vittoriose guerre contro Dario re di Persia, e per aver fondato con le sue avanzate in Asia un vasto impero dal cui sfacelo sorsero poi i varî regni ellenistici che propagarono la civiltà greca fra le popolazioni dell’Asia.