madre di tutte le leggi
loc. s.le f. La legge più significativa per la struttura o l’amministrazione di uno Stato, per un settore specifico. ◆ dato per scontato che entro Natale la madre di tutte le leggi [la Legge Finanziaria] riuscirà per un verso o per l’altro ad andare in porto, entro quella data, e poi nei due mesi che resteranno del 2001, si giocheranno i destini di provvedimenti che per tante ragioni vanno considerate già oggi un’eredità per deputati e senatori che verranno. (Sole 24 Ore, 26 novembre 2000, p. 21, Italia-Politica) • C’è un che di surreale nel modo in cui il Parlamento sta affrontando la riscrittura della Costituzione, e la disciplina di Roma Capitale ne è buon esempio. Si vota sulla madre di tutte le leggi, la riforma delle regole del gioco politico di un Paese, l’atto più significativo e gravido di conseguenze per chi ha ricevuto dai cittadini il mandato parlamentare. (Carlo Fusi, Messaggero, 22 settembre 2004, p. 1, Prima pagina) • Però i presidenti dovranno trovare un accordo fra di loro per dividere gli introiti-tv. «Io li sfido. Sì, li sfido: ora tocca davvero a loro. Possono dimostrare che vogliono davvero voltare pagina, che il calcio sa darsi un’immagine imprenditoriale». Ma se non ce la facessero ad accordarsi entro sei mesi? Il ministro [Giovanna Melandri] apre un cassetto e tira fuori un paio di fogli: «Vede? I decreti attuativi sono qui, già pronti. Ma spero davvero che il mondo del calcio si renda conto che questa è la madre di tutte le leggi e trovi un’intesa in 3-4 mesi. D’altronde, c’è un nesso fra Calciopoli e il meccanismo di ripartizione delle risorse, o no?». (Fulvio Bianchi, Repubblica, 29 maggio 2007, p. 56, Sport).
Composto dall’espressione madre di tutte le e dal s. f. legge.
Già attestato nella Repubblica del 5 settembre 1991, p. 15 (Massimo Giannini).