madre di tutte le veglie
loc. s.le f. La veglia pasquale, la più importante veglia liturgica del cattolicesimo. ◆ Singolare Veglia di una notte singolare. Veglia, madre di tutte le Veglie, durante la quale la Chiesa intera resta in attesa presso la tomba del Messia, sacrificato sulla Croce. (Omelia di Giovanni Paolo II nella celebrazione eucaristica del Sabato santo). (Osservatore romano, 17 aprile 2001, p. 5) • Stasera, alle ore 22,30, in cattedrale, l’arcivescovo mons. Salvatore Gristina presiede la Veglia pasquale, madre di tutte le veglie, per celebrare la Resurrezione del Signore. Secondo la liturgia, a quell’ora già si è conclusa la settimana santa ed è tramontato il sole del sabato santo, secondo giorno, aliturgico, del sacro triduo pasquale, perché dopo il crepuscolo entra il tempo di Pasqua con la grande domenica della Pasqua del Signore, terzo ed ultimo giorno del triduo pasquale. (Antonio Blandini, Sicilia, 10 aprile 2004, p. 33, Catania) • Per i credenti è il momento più importante dell’anno. La «madre di tutte le veglie», come la chiamava Sant’Agostino e come ricorda anche il libretto sistemato su ogni panca. È piena la Basilica di San Pietro per la veglia di Pasqua celebrata da Benedetto XVI. (Lorenzo Salvia, Corriere della sera, 23 marzo 2008, p. 8).
Composto dall’espressione madre di tutte le e dal s. f. veglia.
Già attestato nel Corriere della sera del 23 aprile 2000, p. 15, Cronache (Bruno Bartoloni).