madre di tutti i diritti
loc. s.le f. La carta costituzionale, dalla quale discendono i diritti codificati. ◆ Quando Hammurabi, re di Babilonia nel XVIII secolo a.C., unificò sotto il suo scettro le città della regione, le sue leggi furono raccolte in un codice che può considerarsi, con una espressione cara a Saddam Hussein, la madre di tutti i diritti. (Sergio Romano, Corriere della sera, 23 marzo 2003, p. 16, Commenti) • In pochi anni siamo arrivati al punto da dover salvare non singoli diritti, ma la Madre di tutti i diritti, salvare la Costituzione e lo stesso costituzionalismo. (Raniero La Valle, Liberazione, 27 ottobre 2004, p. 1, Prima pagina) • Inoltre, ricorda [Massimo] D’Alema, la pena di morte «viola la madre di tutti i diritti umani: il diritto alla vita. E può condurre in alcuni casi all’esecuzione di individui condannati per sbaglio». (Repubblica, 27 dicembre 2007, p. 17, Politica estera).
Composto dall’espressione madre di tutti i e dal s. m. diritto.