magagna
s. f. [der. di magagnare]. – 1. Difetto, imperfezione, in un materiale di costruzione (legno, metallo), in prodotti commerciali o dell’industria, in manufatti di varia natura, ecc., soprattutto se non visibili esternamente, tali tuttavia da alterarne la qualità o diminuirne il pregio: è un legname resistente, anche se con qualche m.; un vaso di ceramica con qualche lieve m.; macchine che sembrano perfette quando le acquisti, e poi saltan fuori le m.; anche di frutta un po’ guasta o bacata: mele sane di fuori e con la m. dentro; la noce (o la castagna) bisogna aprirla per vedere se ha la magagna. Con riferimento ad animali domestici, malformazione, mutilazione, difetto d’andatura, o sim.: una bestia sana senza magagne; un cavallo zoppicante e pieno di magagne; analogam., in persone, imperfezione fisica: le m. di un’età critica, che invano tentava nascondere con belletti e massaggi (Pea); o malanno di salute, malattia, spec. se nascosta: una m. interna; bisogna rassegnarsi agli acciacchi e alle m. della tarda età; sembra che goda ottima salute, e invece ha le sue magagne. 2. In senso più astratto, spec. al plur., vizio o difetto morale o costituzionale, sia di singole persone sia di una società: rivelare le proprie m., scoprire le m. altrui; nessuno è senza qualche m.; le m. di una classe politica o di un sistema sociale; uomini diversi D’ogne costume e pien d’ogne magagna (Dante); quella nuova virtù non era altro che ipocrisia aggiunta all’antiche magagne (Manzoni). ◆ Dim. magagnétta.