magari
(pop. magara) interiez. [dal gr. μακάρι, forma biz. (e neogreca) del nomin. sing. neutro dell’agg. gr. class. μακάριος «felice»]. – 1. Espressione che manifesta forte desiderio, ed è spesso seguita da una proposizione con il verbo all’imperfetto cong.: m. potessi vederlo!; m. fosse vero!; ricorre anche in frasi ellittiche: oh, m.!, volesse il Cielo che fosse così! Rafforzato talvolta in magari Dio o magariddìo (pop. magaraddìo). Si usa inoltre come risposta affermativa, per esprimere adesione piena a proposta di cosa ritenuta difficilmente raggiungibile: «Ti piacerebbe vincere il primo premio della lotteria?» «Magari!»; o anche, con valore attenuato, in senso simile a «volentieri, perché no?»: «La mangeresti una bella bistecca?» «Magari!». 2. Nell’uso fam., con valore di cong. concessiva, quand’anche, anche se: tenterò la fortuna, m. dovessi rimetterci tutto il mio; in posizione incidentale, forse anche, persino, addirittura: è capace, magari, di negare ogni cosa; magari ti risponderanno che non è in casa.