magnanimo
magnànimo agg. [dal lat. magnanĭmus, comp. di magnus «grande» e anĭmus «animo»]. – Che ha e dimostra animo grande, cioè nobile e generoso: splende A’ m. eroi sacro il trionfo (Foscolo); anche sostantivato: Ma quell’altro m., a cui posta Restato m’era, non mutò aspetto (Dante); Proverai tua ventura Fra’ m. pochi a chi ’l ben piace (Petrarca); con il sign. più generico di nobile, generoso: m. spirito, m. cuore; scherz., m. lombi, da un noto passo del Parini (v. lombo, n. 1). Come titolo di ossequio, o appellativo, di re e principi: Alfonso il Magnanimo, Alfonso V (1396-1458), re di Aragona, conte di Catalogna e re di Napoli; principe m., Carlo Alberto di Savoia-Carignano (1798-1849), re di Sardegna. Riferito agli atti, al comportamento, alle manifestazioni, che dimostra (o è ispirato da) nobiltà e grandezza d’animo: m. esempî, imprese m.; un m. perdono. ◆ Avv. magnanimaménte, con magnanimità, con generosità d’animo: agire, operare magnanimamente; perdonare magnanimamente; affrontare magnanimamente la condanna della pubblica opinione.