magnesio
magnèṡio s. m. [lat. scient. Magnesium, der. di magnesia]. – Elemento chimico bivalente, di simbolo Mg, numero atomico 12, massa atomica 24,3, appartenente al secondo gruppo del sistema periodico, sottogruppo dei metalli alcalino-terrosi, presente negli organismi viventi come costituente della clorofilla, attivatore di sistemi enzimatici e costituente dei sali minerali degli scheletri, diffuso nel regno minerale come carbonato (magnesite, dolomite), solfato (cainite), silicato (olivina, amianto, talco, serpentino), ecc., e anche come cloruro nelle acque del mare, di sorgenti salate e in depositi salini. Si presenta come un solido di color bianco argenteo che fonde a 650°C, e si ottiene prevalentemente per riduzione elettrolitica del cloruro (che si può ricavare dall’acqua di mare precipitando il magnesio con calce e trasformando poi in cloruro l’idrato così ottenuto), oppure per riduzione della dolomite calcinata con ferro-silicio. È il piu leggero dei metalli, resiste all’usura, agli agenti meteorici e agli alcali, è facilmente lavorabile e quindi viene usato, solo o in numerose leghe, nelle costruzioni automobilistiche e aeronautiche. I suoi composti hanno molteplici usi in medicina e nell’industria: in terapia, il solfato è impiegato per via endovenosa come anticonvulsivante, il carbonato, l’ossido e il trisilicato per bocca come antiacidi gastrici, il solfato (sale inglese) e il citrato come purganti; nell’industria dei materiali refrattarî sono usati il carbonato, l’ossido e i silicati, nell’estrazione della cellulosa dal legno il bisolfito, ecc. Luce al m.: lampo di luce ottenuto per combustione di una piccola quantità di magnesio in polvere (la cui accensione è provocata da una miccia o da una scintilla), usato un tempo come mezzo di illuminazione artificiale in fotografia (fotografie al lampo di magnesio).