malaeconomia
(mala economia), s. f. inv. Cattivo funzionamento del sistema economico. ◆ E il presidente di Confindustria [Antonio D’Amato], dopo le aperture del Governo sul tema dell’emersione, è tornato sull’argomento sottolineando che «bisogna smetterla in Italia con questa compiacenza nei riguardi del sommerso», perché si tratta di un fenomeno in cui «c’è sfruttamento vero dei lavoratori, evasione fiscale, concorrenza sleale per le imprese e c’è molto spesso anche intreccio fra malavita e “malaeconomia” che corrode le stesse ragioni della convivenza civile». (Sole 24 Ore, 13 luglio 2000, p. 8, Italia-Politica) • [tit.] Mala economia: il governo resta solo / Prezzi ormai fuori controllo. Il richiamo di [Carlo Azeglio] Ciampi: datevi da fare sui conti (Unità, 17 settembre 2002, p. 1, Prima pagina) • Come valuta le recenti prese di posizione di tanti imprenditori contro il racket delle estorsioni, sulla scia dei giovani pionieri di Addiopizzo? «Sono segnali importanti. Bisogna continuare su questa strada. Oggi come ieri ciò che impedisce lo sviluppo economico è il “clima” fortemente inquinato dalla malaeconomia. Superato questo ostacolo tutto diventerebbe più facile» [Giorgio Ruffolo intervistato da Tano Gullo]. (Repubblica, 19 giugno 2008, Palermo, p. X).
Composto dall’agg. malo e dal s. f. economia.
Già attestato nel Corriere della sera del 24 marzo 1995, p. 31, Cultura (Mario Talamona); presente nel titolo del volume di Sergio Ricossa, Come si manda in rovina un paese. Cinquant’anni di malaeconomia, Milano 1995.