malafinanza
s. f. inv. Cattivo funzionamento del sistema finanziario. ◆ Esempi? Cesare Romiti […] perché il suo caso «immortala il lungo e vasto sistema di corruttela e malafinanza» della Fiat. (Foglio, 15 agosto 2001, p. 2) • i casi di malafinanza e di malaimpresa che ora vedete scoppiare nel giardino americano (Enron, Worldcom, ecc.) sono il tipico risultato dello sgonfiamento di una bolla. (Arena, 1° luglio 2002, p. 1, Prima pagina) • Prima lo sdegno. Peggio della Enron, si disse. Poi le inchieste giudiziarie con i magistrati che venivano invitati dal ministro dell’Economia al convegno dell’Aspen per parlare della malafinanza. Quindi le richieste miliardarie di risarcimento dei danni e le revocatorie a carico delle banche a opera del commissario del governo. Infine, i banchieri alla sbarra in un Parlamento che mette all’ordine del giorno nientemeno che la riforma della Banca d’Italia e della Consob quale premessa per una miglior tutela del risparmio tradito. Lo scandalo Parmalat avrebbe dovuto offrire la spinta, se non alla palingenesi, almeno alla modernizzazione del capitalismo italiano. (Massimo Mucchetti, Corriere della sera, 1° febbraio 2005, p. 24, Economia).
Composto dall’agg. malo e dal s. f. finanza.
Già attestato nella Repubblica del 18 dicembre 1985, p. 7, Politica (Fabrizio Ravelli).