malora
malóra s. f. [comp. di mala, femm. di malo, e ora2]. – Perdizione, rovina, stato di grave dissesto, nelle locuz. andare, mandare, essere in m., con riferimento ad azioni, imprese, oggetti, strutture, situazioni: il nostro progetto è andato in m.; l’azienda sta andando in m.; in tali condizioni la salute va in m.; anche soltanto in malora, come locuz. agg.: uno stato, un’economia, una società in m., una famiglia ormai in malora. Nelle imprecazioni in m.!, alla m.!, ha sign. e uso equivalenti ad «al diavolo!» ed esprime impazienza o decisa avversione. Nella locuz. agg. della m. ha sign. affine a «maledetto»: questa automobile della m. non funziona più. Con sign. proprio, e in grafia staccata, nella locuz. ant. in mal’ora, in ora non buona, non fausta, disgraziata: dolente me che in mal’ora nacqui (Boccaccio).