malumore
malumóre (ant. 'mal umóre') s. m. [comp. di malo e umore]. – 1. Secondo la medicina del passato, e in relazione alla teoria umorale propria della scuola ippocratica, prevalenza in un individuo dell’umore atrabile, che determina temperamento malinconico, inclinazione alla tristezza, allo scoraggiamento e sim. 2. Nel linguaggio com.: a. Stato d’animo più o meno momentaneo, incline alla tristezza o genericamente ansioso, irritabile e nervoso, o particolarmente avverso e contrario a qualcuno o a qualcosa: svegliarsi di m.; essere di m.; cose che mettono di m.; in un momento di m.; sfogare qualche volta il mal umore lungamente represso (Manzoni). b. Incomprensione, lieve cruccio, anche latente, fra due o più persone: quelle parole crearono del m. fra gli amici; m. passeggeri fra marito e moglie. c. Stato d’animo risentito e irritato; fermento di ribellione ancora allo stato iniziale: il m. contro il governo cresceva di giorno in giorno.