malware
s. m. inv. Software scaricato dall’utente sul proprio computer, in modo spesso inconsapevole, che ha la funzione di registrare e segnalare al mittente i siti visitati durante la navigazione in Internet o di far ricevere messaggi pubblicitari indesiderati. ◆ Altri fanno partire i loro «malware», i malicious software, software malandrini, come sono stati battezzati, da server che saltano nella stessa giornata dalla Russia agli Usa al Medio Oriente. Il punto è che non sempre i malware che spiano i movimenti o che installano pubblicità mirata ad utenti ignari sono vietati. (Fabio Sindici, Stampa, 12 ottobre 2004, p. 17, Cronache Italiane) • Rete Internet in tilt per i virus informatici. Si stanno moltiplicando le email-truffa, i siti web sono spesso inaccessibili, la navigazione online procede a singhiozzo. I malware, i cosiddetti programmi malvagi (da malicious e software), si stanno diffondendo a macchia d’olio. (Simona Ravizza, Corriere della sera, 13 dicembre 2006, p. 24, Cronache) • Probabilità vuole, dicono le ricerche condotte dalle aziende che si occupano di protezione dagli attacchi dei codici maligni, del malware come è stato chiamato ora aggiungendo un altro neologismo a software (i programmi) e hardware (gli apparecchi), che tutti i nostri portatili o computer da scrivania siano stati colpiti, toccati, anche soltanto sfiorati senza che ce ne accorgessimo, da un microrganismo trasmesso dallo starnuto di una mail, dal colpo di tosse di un file scaricato, dall’apertura di un sito dall’apparenza innocente. (Vittorio Zucconi, Repubblica, 12 aprile 2008, p. 1, Prima pagina).
Dall’ingl. malware, composto dall’agg. mal(icious) (‘maligno, malizioso, doloso’) e dal s. (soft)ware.