mammozzone
s. m. (scherz.) Persona grossa o grassa, poco disinvolta nei movimenti; per estensione, persona impacciata, goffa; in senso figurato, insieme di elementi disparati e di grosse dimensioni. ◆ Dunque, con buona pace di Prodi, il pds si appresta ad appoggiarla seconda fase del governo Dini. E lo fa con un certo entusiasmo: «Un bel mammozzone dc e pci? Magari!», esclama la pidiessina Franca Chiaromonte al Transatlantico di Montecitorio. (Maria Teresa Meli, Stampa, 11 ottobre 1995, p. 2, Interno) • Manco il tempo di farsi vedere [Silvio Berlusconi] - giusto il tempo che ci vuole per fare una cena con pochi e scelti intimi (quelli della cosca vincente, è ovvio) - ancora un poco di forse che sì forse e che no, forse che riceve anche gli altri mammozzoni e Sua Apparenza, superbo mestatore del divin capriccio, è ritornato a essere Sua Villeggiatura. (Foglio, 15 gennaio 2004) • «[…]Il pezzo era piaciuto molto all’americano, che l’aveva comprato subito, e poi aveva detto: "Questi reperti sono belli, ma per un grande museo come il nostro non bastano, sono noccioline. Noi vogliamo cose grandi" e i Riccardi a sentire queste proposte gongolavano. E così fecero due guerrieri etruschi, due mammozzoni che erano un castigo di Dio». [Pico Cellini] (Stefano Malatesta, Repubblica, 14 agosto 2005, p. 34, Domenicale).
Voce di origine romanesca (‘persona piuttosto grassa e impacciata’), derivata dal s. f. mamma con l’aggiunta dei suffissi -ozzo e -one.