maniaco
manìaco agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. mediev. maniacus, der. del lat. tardo manĭa «mania»] (pl. m. -ci). – 1. Di cosa, condizione o comportamento che ha il carattere o gli aspetti della mania, nel sign. più esteso ch’ebbe un tempo la parola: furore m.; inclinazione, ossessione m.; custodisce quei suoi ricordi con una gelosia quasi m.; oppure in quello più ristretto assunto nella neuropsichiatria: psicosi maniaco-depressiva (v. manìaco-depressivo). 2. Riferito a persona, per lo più in funzione di sost., che soffre di manie: è un m.; e, in senso fig., di chi ha tendenza eccessiva, quasi morbosa, verso qualche cosa: è un m. dei libri, della musica jazz, dei film a luci rosse. In senso proprio, m. sessuale, soggetto in cui l’impulso sessuale assume forme morbose (con lo stesso sign., nel linguaggio della cronaca giornalistica, anche semplicem. maniaco: il delitto potrebbe essere opera di un m.; pare che nel quartiere si aggiri un maniaco).