manifattura
s. f. [dal lat. mediev. manufactura, der. di manu facĕre «fare con la mano»]. – 1. a. Il complesso dei lavori e delle operazioni, eseguite a mano o a macchina, per le quali una materia prima viene trasformata in oggetto di consumo, cioè in manufatto: la m. della seta, della canapa; la m. delle scarpe; costo di manifattura. b. In senso concr., soprattutto al plur., l’oggetto stesso, quale risulta dal lavoro industriale o di artigianato, con partic. riferimento a prodotti d’abbigliamento: manifatture per uomo, per donna, per neonati; negozio di manifatture; manifatture di moda. 2. Il luogo e il complesso di locali in cui hanno sede i macchinarî, gli impianti e sim. destinati alla lavorazione di manufatti: una m. di calzature; m. tabacchi, o m. dei tabacchi, un tempo, gli stabilimenti dell’Amministrazione autonoma dei monopolî di stato dove i tabacchi greggi venivano trasformati in prodotti finiti e cioè in tabacchi da fumo (trinciati, sigari, sigaretti, sigarette) da fiuto e da mastico, o in prodotti derivati (estratto di nicotina, solfato di nicotina, ecc.); l’Amministrazione autonoma dei monopolî di stato si occupa oggi solo del controllo chimico e sanitario dei prodotti finiti immessi sul mercato e delle imposizioni fiscali e daziarie che gravano su di essi. 3. Nel linguaggio storiografico: a. Sistema di produzione caratterizzato dalla dipendenza dei produttori da un imprenditore, e in tal senso contrapposto al lavoro artigianale, di cui rappresenta una trasformazione, e al sistema di fabbrica che ne costituisce invece, per molti aspetti, lo sviluppo successivo: all’interno di questo sistema si distinguono la m. dispersa, fondata sul lavoro a domicilio organizzato dal mercante imprenditore, e la m. concentrata che riunisce più lavoratori in un’unica officina. b. M. reali, le industrie che, spec. nella Francia del 17° sec., in virtù di speciali privilegi concessi dal re, godevano un diritto di privativa in un dato territorio o su tutto il territorio dello stato. 4. ant. Lavoro manuale, in senso generico, e modo con cui esso viene eseguito; o fattura, esecuzione, anche di opere dell’ingegno: la m. de’ sonetti, delle canzoni e dell’egloghe (Baretti); la m. d’un articolo (Carducci). In usi fig., maneggio, intrigo, artificio, e sim.