manna1
manna1 s. f. [dal lat. tardo (biblico) manna, gr. μάννα, voce di origine orient.: cfr. ebraico mān]. – 1. Secondo la Bibbia, sostanza miracolosamente inviata da Dio come cibo agli Israeliti nel deserto: Quel duca sotto cui visse di manna La gente ingrata, mobile e retrosa (Dante, con riferimento a Mosè). Nel Vecchio Testamento è variamente descritta come «pulviscolo squamoso» o «simile al seme del coriandolo» e, proprio perché il fatto è narrato come evento soprannaturale, inutili sono i tentativi di identificare la manna con prodotti della penisola sinaitica come la m. del Sinai o degli Ebrei o la m. del deserto, o con altra secrezione zuccherina tipica di alcune piante (v. oltre, al n. 3). 2. fig. a. Nutrimento spirituale, e in partic. la verità che viene da Dio: per amor de la verace manna In picciol tempo gran dottor si feo (Dante, con allusione a s. Domenico); con altro traslato, la m. celeste, l’Eucaristia. b. Bene, anche fisico o terreno, fortuna, consolazione, sollievo, soprattutto in quanto giungano al momento opportuno e, per lo più, insperati: la vincita al lotto è stata una m. per quel poveraccio; la lunga vacanza in montagna fu proprio una m. per la sua salute; è così affaticato, che quindici giorni di ferie sarebbero una vera m. per lui; gli è caduta la m. dal cielo, di fortuna o aiuto inaspettati; e a chi non reagisce a una situazione sfavorevole o non fa nulla per migliorare da sé le proprie condizioni: non aspettare che ti cada la m. dal cielo!; aspetti forse la manna? Con sign. analogo, è usata talora la locuz. m. del Mediterraneo dai pescatori delle tonnare per indicare l’arrivo del tonno. c. Cibo o bevanda di gusto squisito (cfr. i sinon. ambrosia, nettare): senti che m.!; assaggia ancora un bicchierino di questa manna. 3. Nome di varie secrezioni vegetali zuccherine, in partic. quella di un frassino (noto appunto come frassino da manna), da cui si ricava per incisione trasversale del tronco; si presenta come una massa bianca o giallastra di sapore dolciastro e leggermente acidulo, messa in commercio in varie forme (m. in lacrime, m. cannellata, cioè in cannelli allungati, m. in pani, ecc.), e principalmente usata per l’estrazione del mannitolo. Vanno inoltre ricordate: la m. del Sinai o degli Ebrei, escrezione provocata dalla puntura di insetti sui giovani rami di alcune piante (tra cui Tamarix mannifera), usata in passato come alimento dalle popolazioni nomadi della penisola arabica; la m. del deserto, costituita dai talli di alcuni licheni che, in masserelle rotondeggianti, gialline, mangerecce, vengono sollevati dal vento e trasportati anche a grande distanza, dando luogo al fenomeno detto pioggia di manna; la m. di Alhagi o di Persia, costituita da una resina prodotta da due arbusti spinosi della penisola anatolica (Alhagi maurorum e Alhagi pseudalhagi); la m. di larice (o di Briançon), escrezione spontanea dei rametti e delle foglie del larice, usata soprattutto in passato come lassativo.