manovra
manòvra s. f. [dal fr. manoeuvre, che risale al lat. mediev. manuopera; v. manovrare]. – 1. In senso generico, complesso di operazioni manuali e di movimenti con cui si mette in azione una macchina, un dispositivo, ecc.: un apparecchio che richiede una m. difficile, faticosa; gli uomini addetti alla m. dei pezzi d’artiglieria; in marina: la m. del timone, delle ancore, delle vele, delle valvole, delle porte stagne, ecc.; tutti gli uomini ai loro posti di m.!; m. di forza, che richiede molta forza fisica (scavalcamento di un pezzo d’artiglieria dall’affusto e sim.), o impiego di gru e d’altri mezzi; nelle stazioni ferroviarie: addetto alla m. degli scambî, dei segnali. Nella tecnica ferroviaria: manovre a distanza, complesso di operazioni o di movimenti atti a comandare organi motori, macchine, circuiti elettrici, ecc., fuori da un immediato contatto, servendosi di trasmissioni meccaniche, elettriche, pneumatiche, ecc.; banco o tavolo di manovra, quello dove sono centralizzati i comandi per eseguire manovre a distanza; apparato centrale di manovra, complesso di impianti fissi che concentra in una o più cabine, collegate tra loro, tutti gli organi di comando degli scambî, dei segnali e delle barriere dei passaggi a livello di una stazione vincolandole tra loro in modo da garantire sicurezza e regolarità nella circolazione dei treni. 2. a. Nel linguaggio marin., il termine indica, oltre ai singoli movimenti relativi all’attrezzatura, alle vele, ai propulsori, anche la condotta complessiva dei movimenti della nave, nonché l’insieme delle operazioni atte a spostarla nell’acqua (per il sign. concr. del termine, v. oltre al n. 7): manovre di attracco, di ormeggio; la nave fece manovra per uscire dal porto; nei sommergibili, camera di manovra, il locale centrale in cui si trovano i principali strumenti per il governo della nave. Con altra accezione, libertà di m., facoltà concessa a una nave militare di uscire dalla formazione e navigare in modo indipendente (e, fig., libertà di azione da parte di un individuo in relazione a una missione da compiere, a uno scopo da perseguire, ecc.). Per estens., con riferimento ad altri mezzi di trasporto: b. In aeronautica, l’evoluzione dell’aeromobile conseguente all’azionamento dei comandi (m. in volo), o, più limitatamente, lo spostamento, autonomo o no, dell’aeromobile sulla terra o sull’acqua (m. al suolo); in partic., m. di scampo, l’evoluzione dell’aeromobile per cui questo deviando bruscamente cerca di sfuggire all’intercettazione nemica; m. scontrata, l’azionamento di un comando dell’aeromobile effettuato in rapida successione una volta in un verso e una volta nel verso opposto. c. Qualunque spostamento di convogli ferroviarî, di locomotive, di carri merci o carrozze nell’ambito di una stazione o di uno scalo. d. Analogam., di automobili, autocarri e sim., soprattutto quando per l’angustia del luogo lo spostamento della vettura si compia con movimenti successivi di marcia avanti e indietro: la strada è stretta, bisogna fare manovra; dovette fare molte m. per posteggiare. 3. Nel linguaggio milit.: a. Complesso di atti compiuti da unità dell’esercito per sfruttare al massimo la situazione rispetto agli avversarî e renderla il più possibile favorevole ai proprî scopi: m. strategica, tattica, se svolta rispettivam. al livello di scacchiere operativo (da più corpi d’armata) o in area più limitata (con forze meno consistenti); m. offensiva, frontale, di accerchiamento, di avvolgimento; m. in ritirata, fase strategica di una battaglia difensiva, effettuata per migliorare le condizioni d’impiego delle proprie forze, continuando insieme a contrastare gli avversarî con azioni diversive e di fuoco. b. Al plur., esercitazioni, periodiche o no, di carattere strategico e tattico, eseguite dalle forze terrestri, navali e aeree di uno stato o di più stati alleati: le grandi manovre. Manovre coi quadri, esercitazioni svolte, sul terreno o sulla carta topografica, soltanto da ufficiali, allo scopo di perfezionare la loro istruzione e di approfondire i problemi non sviluppabili adeguatamente nelle esercitazioni con le truppe. 4. Nel linguaggio sport.: a. Negli sport a squadre (soprattutto nel calcio), serie di passaggi eseguiti da diversi giocatori, secondo una determinata impostazione tattica, per sviluppare un’azione d’attacco. b. Nell’alpinismo, m. di corda, ogni accorgimento tecnico messo in atto con l’ausilio della corda per superare in discesa, in salita o in traversata tratti non percorribili in arrampicata libera. 5. In medicina, qualsiasi operazione manuale e incruenta eseguita a scopo diagnostico (per esempio, per accertare l’esistenza di un dolore provocato da un movimento particolare: manovra di Lasègue) o per determinare condizioni positive su un paziente (per esempio, per modificare la posizione del feto nell’utero materno al fine di facilitare il parto). In senso lato, le manovre comprendono anche le procedure diagnostiche o terapeutiche invasive o cruente eseguite manualmente: introduzione di cateteri, riduzione di fratture o lussazioni ecc.: m. del taxis, per la riduzione di un’ernia; m. o metodo di Kocher ‹Kòkkër›, per la riduzione di una lussazione di spalla. 6. fig. Insieme di azioni e iniziative condotte con abilità e spregiudicatezza, spesso valendosi di intrighi, inganni e sim., allo scopo di raggiungere un determinato risultato o di conseguire un utile o un vantaggio per sé o per altri: è tutta una m. per farti parlare; non mi presto a simili m.; è stata una falsa m., una mossa, una tattica sbagliata; con partic. riferimento agli ambienti politici, economici e sim.: m. elettorale, m. parlamentare; manovre di corridoio, operazioni, incontri, colloquî, trattative che non si svolgono nelle aule parlamentari, ma in luoghi riservati, caratteristici del sottogoverno. Nel linguaggio econ. e finanz., m. fiscale, m. monetaria, l’insieme dei provvedimenti di carattere fiscale o monetario varati dai governi e volti a fronteggiare particolari situazioni: nel caso di provvedimenti particolarmente incisivi, adottati per far fronte a periodi di grave squilibrio, si parla di m. congiunturali; m. del tasso di sconto, aumento o diminuzione del tasso ufficiale di sconto operati dalla banca centrale con lo scopo di determinare una contrazione o un’espansione della circolazione monetaria. 7. Con valore concr., nell’attrezzatura navale, ogni cavo, vegetale o metallico, e ogni catena di cui siano guarniti gli alberi o le vele: è quindi generalmente sinon. di cavo2; si distinguono m. dormienti, cavi che restano fissi (sartie, stragli, ecc.), e m. correnti, cavi che si manovrano e perciò sono mobili (drizze, boline, scotte, bracci, ecc.); si dicono, inoltre, m. volanti i cavi, fissi o mobili, apprestati solo al verificarsi di un’emergenza e pertanto rimossi al cessare di questa.