marchionnismo
s. m. La strategia gestionale di Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat. ◆ Nasce il marchionnismo? Le parole che l’amministratore delegato ha pronunciato ieri al Lingotto sul rapporto tra Fiat e città sembrano fatte apposta per aprire la discussione. «A Torino la Fiat non è né padrona né ospite. Con la città vogliamo avere un rapporto diretto, aperto e informale. Per i dipendenti un’attenzione che non è paternalismo». […] Il marchionnismo manderà definitivamente in soffitta il romitismo, quel modello che prevedeva una dipendenza diretta della città dalle scelte di corso Marconi? (Paolo Griseri, Repubblica, 19 novembre 2007, Torino, p. I) • In un luogo come Torino e in un momento in cui molti fanno a gara nel celebrare la transizione dal vecchio mondo della fabbrica a uno nuovo nell’ansia di partecipare a quest’ultimo a qualche titolo, la discussione sul «marchionnismo» – neologismo che andrebbe sottratto al rischio di essere usato come uno stereotipo di comodo – ha il merito di avere riportato al centro della scena l’universo lavoro con una Fiat riscattata dal destino di luogo residuale e riproposta come soggetto di confronto con la città. (Salvatore Tropea, Repubblica, 24 novembre 2007, Torino, p. I).
Derivato dal nome proprio (Sergio) Marchionne con l’aggiunta del suffisso -ismo.