marcia2
màrcia2 s. f. [der. di marciare] (pl. -ce). – 1. Modo di locomozione, soprattutto dell’uomo, che differisce dalla corsa (nella quale si ha, nel ritmico movimento delle gambe, un attimo di sospensione in aria di tutto il corpo) ed è sostanzialmente identico al cammino (nel quale il corpo non abbandona mai l’appoggio del suolo), distinguendosi solitamente per una maggiore regolarità del passo (passo di m.), che è spesso mosso ritmicamente da più persone procedenti con cadenza simultanea. a. Nello sport, specialità dell’atletica leggera consistente nel percorrere una distanza di 3, 5, 10, 15, 20, 30, 50 km su strada o su pista, adottando una progressione regolare, eseguita passo per passo, in modo che sia sempre mantenuto il contatto di un piede col terreno, e muovendo gli arti e il busto secondo determinate regole. b. Nel linguaggio milit., l’ordinato movimento di truppe, di reparti militari e simili, che si trasferiscono su strada (a piedi o su mezzi motorizzati) da un luogo a un altro: m. di allenamento, di addestramento; m. di trasferimento; m. notturna, ecc.; colonna di m., l’insieme delle truppe in marcia; unità di m. (e scaglione di m.), ciascuna delle frazioni in cui è divisa la colonna per evitarne l’eccessivo allungamento; formazione di m., modo con cui le truppe si dispongono nelle colonne di marcia; profondità di m., la lunghezza della colonna; ordinanza di m., modo con il quale le truppe in marcia sono raggruppate nella colonna, e il posto che hanno nella colonna; velocità di m., quella media che le truppe devono tenere (variabile a seconda delle specialità e delle epoche storiche); m. celere, quando la velocità sia aumentata oltre i limiti normali; m. forzata, quando, mantenendo normale la velocità, si aumenta il percorso giornaliero oltre i limiti consueti; grafico di m., rappresentazione grafica del movimento di marcia, che si ottiene riportando su uno di due assi ortogonali il tempo impiegato e sull’altro il cammino percorso. Nell’impartire il comando d’iniziare la marcia la parola si abbrevia in marc’ (v.): avanti, marc’! c. Più genericam., camminata, compiuta da soli o in compagnia, spec. su percorsi lunghi, a fini turistici, igienici, di svago, ecc.: per arrivare al castello, ci vorrà una m. di circa due ore; ci facciamo ancora mezz’ora di m. e poi ci concediamo una bella merenda su un prato; mettersi in m., iniziare il cammino; anche assol., in marcia!, come invito a iniziare o a riprendere il cammino. d. Nome dato a pacifiche manifestazioni di protesta o di rivendicazione, consistenti in genere in un corteo organizzato che si svolge lungo un percorso prestabilito: m. per la pace nel mondo; m. per la parità dei diritti della donna; m. contro la discriminazione razziale; m. contro gli armamenti nucleari, ecc. e. Movimento di truppe regolari o di bande armate, soprattutto con riguardo all’impiego bellico o comunque come atto di ostilità o di minaccia (fino alla 1a guerra mondiale, tale movimento era fatto a piedi per la fanteria, a cavallo per la cavalleria, in bicicletta per i bersaglieri; poi, in genere, con trasporti meccanizzati, divenuti esclusivi dopo la 2a guerra mondiale): m. di avvicinamento al nemico, m. di ritirata, di ripiegamento, ecc.; nella guerra di movimento, m. alla battaglia, complesso di azioni e di manovre con le quali l’esercito si porta a distanza di combattimento con l’avversario; m. al nemico, l’avvicinamento (preceduto dall’esplorazione aerea e dei corpi e nuclei d’esplorazione) delle grandi unità, che avanzano protette da truppe di copertura, e seguite a distanza dal grosso dell’esercito che, al momento opportuno, si sposta secondo il programma fissato nel disegno operativo. f. In denominazioni storiche, con l’uno o l’altro dei sign. prec.: M. di Ronchi, l’impresa dei legionarî che, guidati da G. D’Annunzio, partirono da Ronchi nel 1919 per occupare Fiume; M. su Roma, fase insurrezionale conclusiva della presa del potere da parte del movimento fascista, culminata (28 ottobre 1922) nella concentrazione nella capitale di circa 15.000 uomini raggruppati in squadre sommariamente armate, e in seguito alla quale il re Vittorio Emanuele III ritenne d’incaricare B. Mussolini di formare il nuovo governo (con riferimento a questa impresa si parlò poi, durante il regime fascista, di fascisti antemarcia: v. antemarcia). Lunga m.: fu così chiamato il lunghissimo (circa 9000 km) e duro percorso (circa 10.000 arrivati sui 90.000 uomini partiti) che, durante la guerra civile cinese (dall’ottobre 1934 all’ottobre 1935), i superstiti dell’esercito comunista di Mao Tse-tung compirono dopo la sconfitta nel Chianghsi ad opera dei nazionalisti di Chiang Kai-shek, per giungere nella Cina di nord-ovest dove Mao costituì un governo rivoluzionario comunista. 2. a. Suono di bande o di fanfare militari, che accompagnano i soldati in marcia, ritmando il loro passo: andare, muovere a tempo di marcia. b. Composizione strumentale (raramente vocale e vocale-strumentale) a ritmo binario e forma chiusa come quella della danza o della canzone, destinata a ritmare il passo di una formazione militare in marcia, di una moltitudine in cammino, o comunque a essere eseguita in cerimonie solenni: m. militare; la m. trionfale dell’Aida di Verdi; m. nuziale; m. funebre, a ritmo particolarmente lento e solenne (in senso fig., essere, sembrare una m. funebre, di musica monotona e triste, o anche, scherz., di compagnia poco allegra). 3. Con usi estens., movimento, scorrimento, avanzamento di masse naturali, e più comunem. di veicoli, meccanismi, macchinarî, e sim. In partic.: a. In geografia fisica, m. del ghiacciaio, movimento della massa di un ghiacciaio e scorrimento di discesa dalla regione di alimento alla valle. b. M. di un orologio, lo stesso che andamento. c. Di veicoli e meccanismi, mettere, essere in m., mettere, essere in movimento; al contr., arrestare la marcia. Con riferimento al senso del moto: m. avanti, m. indietro (in senso fig., fare m. indietro, recedere da un proposito avvertendo le difficoltà di attuarlo, rinunciare prudentemente a un’impresa); invertire la m., invertire il senso del moto (o senso di marcia); nelle macchine operatrici, m. indietro, il moto inverso a quello normale. d. In autoveicoli e motociclette, ognuno dei rapporti di trasmissione che possono essere inseriti per mezzo del cambio di velocità, corrispondenti a determinati accoppiamenti tra gli ingranaggi del cambio stesso, e tali da consentire, nel passaggio dall’uno all’altro, la migliore utilizzazione della potenza del motore nelle diverse circostanze: cambiare marcia; auto, o cambio, a quattro, a cinque marce; una motocicletta a tre m.; innestare la prima, la seconda m. (spesso ellitticamente, la prima, la seconda); innestare la m. indietro (o la retromarcia); m. alte o lunghe (la 3a e la 4a, e dove c’è la 5a), m. basse o corte (la 1a e la 2a); m. ridotte, rapporto di marcia ridotto rispetto al normale; m. automatiche, non manuali. Più in generale, si parla di marce con riferimento ai cambî di velocità discontinui, inclusi quelli adottati per biciclette, macchine operatrici, veicoli ferroviarî. e. In cinematografia, m. a uno, sistema di ripresa non continua, nel quale i fotogrammi sono esposti singolarmente a intervalli di tempo tali da rendere percepibili, nella proiezione, fenomeni che si verificano molto lentamente (per es., lo sbocciare di un fiore, il moto del Sole nella volta celeste, ecc.), oppure da produrre effetti di animazione (trucco usato, spec. in passato, nel cinema di fantascienza); m. indietro, trucco che consiste nel riprendere il soggetto girando la pellicola in senso inverso (quando l’apparecchio di presa lo consente) e proiettando in senso normale. 4. Di impianti industriali, funzionamento, regime di funzionamento: messa in m. di una raffineria, di una centrale termica o elettrica. In partic., in siderurgia (e talora nella tecnologia dei forni in generale), m. calda, m. fredda, ecc., di un altoforno, particolare condotta del forno stesso, legata al raggiungimento di temperature più o meno elevate al fine di ottenere particolari caratteristiche compositive del prodotto in esso elaborato; analogam., m. ossidante o riducente, operazione che si effettua in eccesso o in difetto di ossigeno; indice di m. di un altoforno, il valore del rapporto fra i tenori di ossido di carbonio e anidride carbonica presenti nel cosiddetto gas d’altoforno. ◆ Dim. marcétta, soprattutto nel sign. musicale.