marezzatura
mareżżatura s. f. [der. di marezzare]. – L’operazione del marezzare (un tessuto, un foglio di carta, una lastra di metallo); l’effetto di tale operazione. Anche, l’aspetto di cosa naturalmente marezzata. In partic.: a. In botanica (anche marezzo), importante caratteristica tecnologica dei legni dovuta al disegno che si osserva nelle sezioni longitudinali tangenziali in relazione alla diversa compattezza delle cerchie annuali (primaverili ed estive) e alla forma cilindro-conica degli incrementi annuali del fusto; può essere dovuta anche a irregolarità di cicatrizzazione dei tessuti legnosi. b. Aspetto ondulato che assume talvolta, per usura, la superficie di rotolamento delle rotaie ferroviarie o tranviarie. c. Nell’industria, particolare effetto prodotto in varî modi su alcune materie per simulare le venature del legno; nell’industria tessile, effetto cangiante proprio dei broccati e delle sete antiche riprodotto su tessuti comuni; in metallurgia, effetto che si ottiene immergendo certi metalli bianchi in bagni acidi; in legatoria, effetto che si ottiene sulla carta applicandovi, mediante adatti strumenti, diversi colori diluiti con colla di farina. d. Nelle arti grafiche, difetto, consistente in striature sfumate, che si osserva nella riproduzione zincografica (più spesso indicato col termine fr. moiré).