mariniano
s. m. e agg. Chi o che fa riferimento alle posizioni di Franco Marini, esponente politico del centrosinistra. ◆ adesso l’ex leader della Cisl ha cominciato a tessere la sua tela. Farà il primo passo lunedì prossimo, al Consiglio nazionale del Ppi: [Pierluigi] Castagnetti verrà affiancato da un «comitato collegiale» di cui farà parte Marini. Di fatto, il segretario verrà «congelato» – come dicono i mariniani – e il Nostro, prendendo il controllo del partito, diventerà il principale interlocutore di [Francesco] Rutelli e [Arturo] Parisi. «Tutti dovranno fare i conti con lui», dice il fedelissimo Fioroni. (Amedeo La Mattina, Stampa, 22 giugno 2001, p. 8, Interno) • In fondo si spera che il dibattito registri spostamenti e modifichi un po’ la geografia politica dei dielle uscita dal congresso di Rimini (dove nell’area mariniana erano stati inclusi, ad esempio, anche [Enrico] Letta, [Rosy] Bindi, [Pierluigi] Castagnetti, [Giovanni] Burtone e altri ex popolari che adesso «sono più prodiani che mariniani»). (Luana Benini, Unità, 9 gennaio 2005, p. 9, Oggi) • il mariniano Beppe Fioroni va spiegando ai compagni del partito che fu (ovvero il Ppi), che lui ha già aperto quattro sedi della sua associazione, «Quarta fase». «Per fare che?», gli chiedono i suoi interlocutori. Lui spiega. «Perché qui o sia fa un partito veramente, cancellando l’attuale esecutivo del Pd che è troppo “leggero” e creando un governo ombra serio, oppure finisce che si va avanti con strutture parallele». (Maria Teresa Meli, Corriere della sera, 1° maggio 2008, p. 12, Politica).
Derivato dal nome proprio (Franco) Marini con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
Già attestato nella Repubblica del 20 giugno 1985, p. 7, Politica (Vittoria Sivo).