Marte
(lat. Mars Martis). – 1. Nome di un antico dio italico e romano venerato soprattutto come divinità guerresca, e quindi esteso, in similitudini poetiche, a indicare guerrieri forti e ardimentosi: Se ’l miri fulminar ne l’arme avvolto Marte lo stimi (T. Tasso); oppure a significare, per metonimia, la guerra e tutto ciò che a questa si riferisce: Mentre così ne’ campi si combatte Con egual Marte (Caro), con esito incerto («con egual Marte» è qui un calco del lat. aequo Marte); Ludi aspri di Marte (Foscolo), i rudi esercizî guerreschi. Ricorre anche in alcune locuz.: campo di M. (o campo marzio), a Roma e in altre città, il campo in cui si eseguivano gli esercizî militari, cioè la piazza d’arme (oggi conservato come toponimo di zone della città); figli di M. o popolo di M., i Romani, con allusione alla leggenda che fa risalire la nascita di Romolo, l’eroe eponimo di Roma, a Marte e a Rea Silvia. Fra gli antichi Italici il nome del dio ricorreva anche con le varianti Mavors, Maurs, Mamers, alle quali si riteneva fossero collegati i nomi di alcune popolazioni: i Marsi, i Marrucini, i Mamertini. 2. Il quarto dei pianeti del sistema solare, da cui si denomina il secondo giorno della settimana (martedì, cioè giorno di M.); in alcuni dialetti italiani si dice marte in luogo di martedì, così come nel pop. prov. né di venere né di marte non si sposa, non si parte, né si dà principio all’arte. 3. Antica denominazione del ferro, che compare in numerosi composti, medicamenti e sim.: M. solubile, tartrato di ferro e di potassio; M. vetriolato, solfato di ferro; croco di M., ant., ossido di ferro; giallo di M., colore costituito da ossido idrato di ferro accompagnato da gesso e anche da allumina, da idrato di zinco, ecc.; tintura di M., tintura di un sale ferrico dell’acido malico, un tempo usata a scopo antianemico. 4. In chiromanzia, monte di M., una delle sette sporgenze del palmo della mano, che ha interesse in rapporto alla lettura della mano stessa e che, se rilevata, indicherebbe coraggio e dominio di sé stessi.