massaio
massàio (ant. o region. massaro) s. m. [lat. mediev. massarius, der. di massa come «insieme di fondi»]. – 1. ant. Coltivatore di un manso (v. massaro). 2. ant. a. Nel medioevo, amministratore di una massa (corporazione). b. Nome dato anticam., a seconda delle zone, a tesorieri, esattori e amministratori delle pubbliche entrate, agli ufficiali preposti alla custodia delle merci nelle dogane o alla conservazione dei pegni, a economi, fabbricieri, stimatori, contabili, esattori, lavoratori della terra nel rapporto di colonìa parziaria, ecc.; con denominazioni partic.: m. del monte di Pietà, l’economo di questa istituzione; accademico m., l’economo dell’Accademia della Crusca nella terminologia accademica usata anticamente. Anche in senso fig.: perché vi fussi suto scritto che io non fussi buono massaio delle vostre lettere (Machiavelli), che io non ne fossi buon amministratore e custode, non ne avessi la debita cura. 3. non com. Amministratore del proprio: essere buono o cattivo m.; usato assol., amministratore saggio ed economo delle proprie sostanze: il giovine, che, da quando aveva messi gli occhi addosso a Lucia, era divenuto massaio (Manzoni); prov., ant., è meglio viver da massai che da prodighi.