master
‹màastë› s. ingl. [ant. meister, maister, dal fr. ant. maistre (mod. maître), che è il lat. magister «maestro»] (pl. masters ‹màastë∫›), usato in ital. al masch. (e comunem. pronunciato ‹màster›). – 1. Con sign. più vicino all’ital. maestro o mastro: a. Chi dirige una partita di caccia sorvegliandone l’andamento e impartendo tutte le disposizioni necessarie; più genericam., l’organizzatore di un qualsiasi passatempo in società. b. Nel linguaggio tecnico, apparato principale, che dirige o controlla il funzionamento di altri; in partic., in elettrotecnica, master-controller, il combinatore di marcia dei veicoli a trazione elettrica; e in elettronica, master clock («orologio principale»), orologio elettronico o oscillatore elettrico che in varî dispositivi fornisce gli impulsi che determinano la corretta successione delle operazioni effettuate su segnali. Nel calcolatori elettronici, il master adempie, oltre che a questa funzione di marcatempo, anche ad altre funzioni direttive; si parla di master-slave ‹... sléiv› («schiavo-padrone») per indicare un rapporto di dipendenza tra un’unità e un’altra: esso decide, per es., la gerarchia che consente di risolvere i conflitti nell’uso di risorse comuni, come le memorie. c. Nella tecnica della riproduzione del suono e dell’immagine, il nastro magnetico, il compact disc e sim., contenente la registrazione definitiva, dal quale quest’ultima può essere trasferita su altri supporti; hanno tale qualifica anche le copie ottenute con un apparecchio duplicatore del master originale (detto masterizzatore): copia m. di un compact disc. 2. a. In Gran Bretagna e negli Stati Uniti d’America (propr. Master’s degree), titolo universitario superiore al bachelor (v. baccelliere) che si consegue dopo aver frequentato uno o due anni di studî specializzati, necessario per accedere a molte professioni o per insegnare nelle scuole secondarie; si specifica variamente a seconda delle discipline: m. of arts, m. of science, m. of laws, ecc. b. In Italia, corso di specializzazione, della durata di uno o due anni, distinto in due livelli, che può seguire chi ha conseguito una laurea triennale (per il master di primo livello) o una laurea specialistica (per quello di secondo livello); anche, il titolo che si ottiene alla fine del corso: ottenere il m. all’Università Bocconi; fare un m. in giornalismo, in gestione d’impresa; in locuz. ellittiche: corso m., candidato m., diplomato master. 3. Nel gioco del tennis e del golf, torneo, nazionale o internazionale, limitato a un numero ridotto di giocatori (da 8 a 24), a cui partecipano coloro che si sono classificati ai primi posti nei tornei precedentemente svoltisi nel corso dell’anno.