mastro
s. m. e agg. – 1. s. m. Forma ant. per maestro1: Così mi fece sbigottir lo m. (Dante), cioè Virgilio; Rosignuolo ... Degli alati cantor m. canoro (Marino); anche nel sign. estens. di guida: delle pecorelle il rozzo m. (Poliziano), il pastore. È ancora nell’uso in alcune qualificazioni professionali: m. carpentiere, m. falegname, artigiano, operaio specializzato; m. d’ascia, nella marina mercantile, lo stesso che maestro d’ascia (v. maestro1), e, nelle aziende forestali, lavorante che attende allo scortecciamento e alla squadratura dei tronchi; scherz., non com., m. impicca, il boia. In usi region. il termine, senza altra determinazione, ha sia il sign. generico di muratore, sia quello di capo-squadra muratore; per il capo m., v. capomastro. Con altro sign. è stato usato nel passato in alcune regioni d’Italia, premesso al nome proprio, come titolo generico di rispetto riferito a persone di media condizione: m. Geppetto; m. don Gesualdo. 2. agg., ant. Principale, primo: Carlo, mugghiando, per la mastra sala ... Ne va (Pulci). Con questo sign., la parola è viva nella locuz. libro mastro (o, come sost., il mastro), in contabilità, il registro (o lo schedario) nel quale si raccolgono tutti i conti di un dato sistema di scritture, in base a criterî prestabiliti; talvolta è anche sinon. di partitario.