mattutino
(ant. matutino) agg. e s. m. [dal lat. matutinus; cfr. mattino]. – 1. agg. a. Che è proprio della mattina o che avviene, si manifesta, ecc., durante le ore della mattina: la luce, la brezza m.; il m. canto del gallo; E porgea mattutini i preghi suoi Goffredo a Dio (T. Tasso); Teti emerse dal mare, e mattutina In cielo al sommo dell’Olimpo alzossi (V. Monti); la stella m., il pianeta Venere, e in senso fig. appellativo della Madonna nelle litanie lauretane. In contrapp. alle ore pomeridiane: visita, saluto, seduta, riunione mattutina. b. non com. Mattiniero. 2. s. m. a. Nella liturgia romana, l’ufficio notturno e la prima delle ore canoniche, che nel suo schema fondamentale è costituito da salmi, letture e orazioni: recitare, cantare il m.; la riforma della liturgia, pur conservando al mattutino (ora chiamato ufficio delle ore) il carattere di preghiera notturna per il coro, ne ha modificato il contenuto riducendo il numero dei salmi e aumentando le orazioni, in modo da consentirne la recitazione in qualsiasi ora del giorno. b. Il suono della campana che annuncia il sorgere del sole: suonare m. o a m. (in origine, il suono delle campane che annunciava l’ufficio notturno). c. ant. L’inizio del giorno; il mattino: stamane, poco innanzi matutino (Boccaccio); partissi come nacque Del bel giorno seguente il matutino (Ariosto).