mauro
màuro agg. e s. m. [dal lat. Maurus, gr. Μαῦρος]. – 1. a. In età romana, denominazione di una parte degli indigeni dell’Africa settentr., in partic. di quelli che costituirono l’antico regno di Mauritania, corrispondente all’odierno Marocco e a una parte dell’Algeria. b. Nel medioevo il termine indicò, genericamente, i musulmani; in seguito, i musulmani cacciati dalla Spagna e rifugiatisi in Marocco, Algeria e Tunisia. 2. Attualmente: a. Relativo o appartenente ai Mauri, nomadi sahariani costituenti circa il 75% della popolazione della Mauritania, repubblica islamica dell’Africa nord-occid.: le palpebre orlate di nero ... come quelle delle donne maure (D’Annunzio). Poco com. l’uso come sost. al sing.: un m., una maura. b. Come agg., relativo alla Mauritania, regione fisica dell’Africa nord-occid.: mare mauro. In zoologia, razza m., razza di pecore originaria del Sudan e molto diffusa in Mauritania, caratterizzata da grande statura, pelo corto, gambe lunghe, orecchie grandi e pendenti.