maxifinanziaria
(maxi-finanziaria), s. f. Legge finanziaria che contiene provvedimenti di notevole rilevanza economica, che assicurano un consistente gettito finanziario. ◆ in questa storia di scalate, contromosse, stratagemmi che costa cifre enormi, per intendersi più della famosa maxi-finanziaria di [Giuliano] Amato, quasi il triplo del deficit pubblico. (Repubblica, 21 febbraio 1999, p. 3, Economia) • Chi cerca di caratterizzare il governo attuale, ha detto [Giuliano] Amato, «avvalendosi di ciò che feci anni addietro» (tanto in occasione della vicenda della scala mobile che della maxifinanziaria del ’92 in cui tra l’altro si bloccò per l’anno successivo la finestra delle pensioni d’anzianità, e i sindacati confederali risposero con lo sciopero generale), vuole «soltanto indebolire la maggioranza». (Foglio, 3 maggio 2000, p. 1, Prima pagina) • Una Finanziaria da primato. Non solo per la novità della sua estensione triennale, ma anche per i «tempi-lampo» della sua approvazione in Consiglio dei ministri. Una quarantina di minuti dopo l’inizio Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti erano già in sala stampa: «Ho contato, è durato 9 minuti e mezzo», ha detto con orgoglio il ministro dell’Economia riferendosi al dibattito fra i ministri sui circa cento articoli dell’intero pacchetto. […] Tante sono […] le novità di questa maxi-Finanziaria da lui fortemente voluta: (Eugenio Fatigante, Avvenire, 19 giugno 2008, p. 5, Primo Piano).
Composto dal confisso maxi- aggiunto al s. f. finanziaria.
Già attestato nel Corriere della sera del 18 maggio 1993, p. 18, Economia (D[ino] Va[iano]).