maxirissa
(maxi-rissa, maxi rissa), s. f. Rissa che coinvolge un grande numero di persone. ◆ Al termine di una delle ultime sfide fra le due squadre [Brescia e Atalanta], gli ultrà diedero vita alla solita maxirissa; ma, ad aver la peggio, furono gli agenti della Celere accorsi per ristabilire la calma. (Foglio, 23 aprile 1998, p. 3) • Maxi-rissa la scorsa notte nell’Alessandrino, a Borgoratto, durante la festa patronale: due carabinieri sono rimasti feriti, in modo lieve, una ventina fra militari e poliziotti sono intervenuti per riportare alla calma una trentina di giovani che, sotto gli effetti dell’alcol, si stavano picchiando. (Giornale, 19 agosto 2002, p. 18, Cronache) • [tit.] Nel varesotto / Si sfidano per una ragazza / Un morto nella maxi-rissa [testo] «Ci vediamo alle dieci sulla piazza del mercato». Così, come in un melodramma d’altri tempi e di altri luoghi, due giovani, un manovale diciottenne albanese – l’ex tradito – e un pizzaiolo diciassettenne – la nuova fiamma – si sono sfidati la sera dell’Epifania in quello che doveva essere una specie di duello ottocentesco. Magari, nelle intenzioni dei due ragazzi, bastava una scazzottata fra «uomini veri». È finita con una maxi rissa, alla quale hanno partecipato i parenti dell’uno e gli amici dell’altro e dove, messa da parte la cavalleria, sono sbucate sbarre di ferro e coltelli. (Provincia, 8 gennaio 2005, p. 10, Attualità).
Composto dal confisso maxi- aggiunto al s. f. rissa.
Già attestato nella Repubblica del 19 agosto 1984, p. 11, Cronaca (C. C.), nella variante grafica maxi-rissa.