maxisanatoria
(maxi-sanatoria), s. f. Sanatoria generalizzata, che riguarda un numero molto ampio di casi. ◆ Immigrati: il governo decide una maxi-sanatoria per gli stranieri che lavorino e dimostrino di essere entrati in Italia prima del 27 marzo ’98. Beneficiati in circa 250 mila. (Foglio, 12 marzo 1999, p. 2) • Mentre Polo e Lega criticano quella che avrebbe tutta l’aria di una nuova «maxisanatoria», i parlamentari di Rifondazione comunista chiedono al Governo di riflettere, dopo i fatti di Dover, sulle conseguenze delle politiche repressive adottate in Europa contro gli immigrati. (Sole 24 Ore, 20 giugno 2000, p. 6, Commenti e Inchieste) • In principio ci fu il permissivismo. Nel 2005, di fronte alla valanga di sin papeles, [José Luis Rodríguez] Zapatero varò una maxi-sanatoria di cui usufruirono 700mila stranieri. L’economia ne risentì favorevolmente: si calcola che gli immigrati abbiano contribuito per il 20% alla crescita del Pil spagnolo. Rappresentano una forza lavoro giovane e a basso costo che finanzia per il 15% il sistema di previdenza sociale, mentre fa ricorso al sistema sanitario molto meno dei cittadini iberici. (Luigi Geninazzi, Avvenire, 15 giugno 2008, p. 10, Primo Piano).
Composto dal confisso maxi- aggiunto al s. f. sanatoria.
Già attestato nella Repubblica del 22 maggio 1992, Affari & Finanza, p. 3 (Massimo Giannini), nella variante grafica maxi-sanatoria.