meaculpista
agg. Che ammette pubblicamente una propria colpa. ◆ Se il 12 marzo, a Roma, andò in crisi d’identità il progressismo cattolico, che vide svanire anche l’ultima possibilità di compattarsi, contrastando Karol Wojtyla come papa reazionario e anticonciliare, questo 13 maggio mette in difficoltà il fronte opposto. E non solo lefevriani e affini, ma anche molti cattolici, pur «papisti», ma allarmati e avviliti dalla svolta meaculpista, improvvisamente colpiti dal dubbio che dietro questo Polacco rassicurante si celasse in realtà il diavolo modernista. (Vittorio Messori, Corriere della sera, 12 maggio 2000, p. 1, Prima pagina).
Derivato dall’espressione lat. mea culpa, usata in it. come loc. s.le m. inv., con l’aggiunta del suffisso -ista.