meccanicismo
s. m. [der. di meccanico]. – 1. In generale, concezione di tipo materialistico che tende a spiegare le proprietà degli oggetti e dei processi del mondo fisico in termini esclusivamente meccanici, cioè sulla base di concetti connessi con la materia e il movimento, giungendo talora a interpretare ogni aspetto della realtà, sia naturale sia umana (storica, individuale, sociale), come il prodotto di una causalità deterministica: negando quindi la presenza di una finalità superiore o immanente (in tal senso, il termine è generalm. contrapposto a finalismo, teleologismo), ovvero riducendo la complessità e l’evoluzione del mondo reale a relazioni lineari di causa-effetto che, regolate da leggi immutabili, escludono la considerazione di dinamiche di tipo dialettico o di processi retroattivi. 2. Nella storia del pensiero filosofico e scientifico, concezione dell’universo che può essere fatta risalire alle dottrine degli atomisti greci (Leucippo, Democrito, Epicuro) in quanto esse riconducevano la molteplicità del sensibile alle proprietà geometrico-meccaniche delle particelle ultime indivisibili da cui si pensavano costituiti tutti i corpi, e agli effetti del loro moto casuale. Ripresa nel pensiero moderno, e in partic. nel Seicento, tale concezione si sviluppa sulla base della distinzione tra qualità primarie, oggettive e definite in termini puramente meccanici (figura, grandezza, posizione, movimento, numero) e qualità secondarie (colori, sapori, odori, suoni), considerate effetti dell’azione della materia sugli organi di senso (nelle sue varie forme, si oppone generalm. al razionalismo finalistico e al metodo classificatorio su base qualitativa proprî della tradizione aristotelica, come risulta dalle opere di Galilei, Cartesio, Gassendi, Hobbes); nel Settecento, m. illuministico, la concezione filosofica che si propone come fondamento dell’unità delle scienze (e che influenzerà anche il positivismo ottocentesco), secondo la quale tutti i fenomeni, inclusi quelli biologici, psicologici e sociali, andrebbero interpretati come effetti di processi materiali di natura meccanica in aperta contrapposizione alle concezioni idealistiche e spiritualistiche. 3. In fisica, in seguito all’affermazione delle teorie di I. Newton (soprattutto come riformulazione della meccanica celeste), il programma teorico che si propone la riduzione alla meccanica di tutti i fenomeni fisici, ossia la loro spiegazione mediante le leggi del moto e le forze che si esercitano tra le particelle che costituiscono i corpi: ne è esempio la teoria laplaciana (v. laplaciano). Sviluppatosi nel corso dell’Ottocento come ricerca e costruzione di analogie e modelli meccanici con i quali rappresentare i processi inosservabili che si supponeva fossero all’origine dei fenomeni elettromagnetici, ottici e termodinamici, tale programma è stato criticato alla fine del secolo come inutilmente restrittivo e non confortato dall’evidenza empirica (cosicché il termine ha finito per acquistare una connotazione negativa), per essere poi definitivamente abbandonato allorché lo sviluppo delle conoscenze del mondo atomico e subatomico ha comportato l’introduzione di leggi statistiche (per es. nella meccanica quantistica) e quindi la rinuncia a una descrizione strettamente deterministica del mondo fisico. 4. In biologia, concezione dei fenomeni vitali che intende ricondurli tutti e interamente alle leggi della fisica e della chimica: diffusasi a partire dal Seicento, si è affermata soprattutto nell’Ottocento contrapponendosi alle concezioni per le quali la complessità dell’organismo vivente non è spiegabile se non ricorrendo a principî finalistici (dal concetto aristotelico di entelechia, all’anima, a forze vitali variamente intese, ecc.) proprî del vitalismo, o a concetti, metafisici o no, sui quali basare la differenza qualitativa dei fenomeni biologici rispetto a quelli fisici (l’organismo come cosa diversa dalla mera somma delle sue parti: v. organicismo e olismo). Più che dai fautori del meccanicismo, il termine è stato usato polemicamente dagli oppositori di tale concezione.