medesimo
medéṡimo (poet. medésmo; ant. o settentr. medémo) agg. e pron. [lat. *metĭpsĭmus, comp. di met (cfr. egomet, memet) e ipse «stesso», con suffisso superl. (cfr. ipsĭmus in Petronio)]. – Esprime identità ed è sinon., in quasi tutti i suoi usi, di stesso, rispetto al quale è meno com. anche se più efficace. 1. agg. a. Che non è diverso o altro da quello di cui si parlava o a cui si allude, ma è proprio quella stessa persona, quella stessa cosa; o, più genericam., che è uno stesso, uno solo, e non più cose o persone diverse: pare che il feritore sia l’uomo m. con cui era stato visto la mattina; abitano nel m. palazzo; tendiamo tutti al m. fine; siamo al m. punto di prima; sono sempre rimasto della m. idea; guerra e peste ad un medesmo tempo Ne struggono (V. Monti). Anche di fatti che si ripetono in modo uguale o simile; spec. in frasi che esprimono noia o sazietà: è sempre la m. storia; avrò ascoltato cento volte il m. discorso. Talora si rafforza pleonasticamente con stesso per ribadire enfaticamente l’identità: è la stessa m. cosa, o anche la stessa e m. cosa. b. Unito a pronomi personali, ha, come stesso, il valore rafforzativo del lat. ipse (io m., «proprio io», oppure «anch’io»): il danno ricade su noi m.; E di questi cotai son io medesmo (Dante); sovente Di me medesmo meco mi vergogno (Petrarca). c. Uguale, per quantità, qualità, grandezza, ecc.: due oggetti della m. forma; abbiamo il m. peso; le due malattie presentano i m. sintomi, ecc. d. Per altri usi e valori (come, per es., è la virtù, la prudenza m., cioè personificata), v. stesso. 2. pron. a. La stessa persona, la persona di cui si parlava: l’uomo che ti vuole parlare è il m. che ti ha cercato ieri. b. Più spesso con valore neutro, la stessa cosa, questa o quella stessa cosa. Non com., essere al m., al m. di sempre, o alle medesime, al punto di prima, alle solite, ecc. 3. In funzione di avv. e posposto a un altro avv., ha valore rafforzativo: oggi m.; qui medesimo. ◆ Avv. medesimaménte, nello stesso identico modo; ugualmente, anche: tra i quali fantasmi fu medesimamente uno chiamato Amore (Leopardi).