mediatizzato
p. pass. e agg. In cui si avverte la presenza dei mezzi d’informazione; pubblicizzato dai mezzi d’informazione. ◆ anche in società meno mediatizzate della nostra la purezza razionale del dibattito politico, là dove si dava, era profondamente condizionata da appartenenze, amicizie, «affidamenti»; forse tutto ciò era solo ideologicamente mascherato, come sapeva bene [Karl] Marx. (Gianni Vattimo, Stampa, 11 dicembre 2001, p. 30, Società e Cultura) • Uno degli aspetti più impressionanti della via Crucis di papa Wojtyla è stata proprio questa partecipazione passo passo, stazione dopo stazione nella sua salita al Calvario personale. […] Mai malattia fu più mediatizzata di questa. Tutto in diretta o quasi. Tutto in primo piano tv. (Orazio Petrosillo, Messaggero, 2 aprile 2006, p. 54, Speciale) • Cerimonia intima, discreta, al riparo dalle telecamere, segreta fino all’istante del «sì». Ma fragorosa per la Francia, per il mondo che ha scoperto il lato mondano e sentimentale del presidente, per l’Italia depressa e un po’ orgogliosa delle proprie «beauté» esportate, da Laura Antonelli a Monica Bellucci. Finisce un capitolo modaiolo e mediatizzato fino alla noia e ne comincia un altro, probabilmente altrettanto generoso per i rotocalchi («La mia droga d’amore», canta Carla Bruni nel prossimo disco) e ricco di implicazioni politiche. (Massimo Nava, Corriere della sera, 3 febbraio 2008, p. 8, Esteri).
Derivato dall’agg. mediat(ico) con l’aggiunta del suffisso -izzato.
Già attestato nella Repubblica del 27 novembre 1985, p. 21, Spettacoli (Alberto Farassino).