melodramma
s. m. [comp. di melo-1 e dramma1] (pl. -i). – 1. Dramma interamente cantato con accompagnamento strumentale. La parola, in uso soprattutto nel sec. 19° (prima si diceva dramma musicale), è oggi generalmente sostituita in questo senso da opera in musica, opera lirica, o più comunem. opera (v.). 2. Nel linguaggio letter., il termine è adoperato anche per indicare il solo testo poetico destinato alla musica, soprattutto nei casi in cui tale testo ha importanza rilevante rispetto alla musica o ha avuto una sua vita indipendente (per es.: i m. del Metastasio); negli altri casi, si parla correntemente di libretto d’opera. 3. In alcune espressioni fig. del linguaggio com., acquista un sign. deteriore, per caratterizzare tutto ciò che, nella vita, sulla scena, nelle opere letterarie è caricato nelle parole, nei gesti, nelle manifestazioni (con allusione al fatto che, nei melodrammi, i personaggi e l’azione scenica hanno spesso toni esagerati): rischiare di cadere nel m.; e come locuz. agg., da melodramma, riferita a tutto ciò che appare enfatico, esagerato, e quindi privo di autenticità: atteggiamenti, frasi, personaggi, eroe da melodramma; non voleva compromettere la scena con un ingresso da melodramma (Manlio Cancogni)