-mente
-ménte. – Suffisso con cui si forma in italiano (e analogam. in altre lingue romanze) la massima parte degli avverbî tratti da aggettivi qualificativi (brevemente, lungamente, ecc.). È propriam. l’ablativo del lat. mens mentis in locuz. come sagaci mente (Lucrezio), sana mente (Cicerone), «con mente, con disposizione d’animo sagace, sana», cristallizzatosi nel sign. di «in modo». Il suffisso si aggiunge all’aggettivo senza apportarvi variazioni se esso termina in -e (felice - felicemente; acre - acremente); alla forma del femminile, per la concordanza, se esso termina in -o (lieto - lietamente; superbo - superbamente); al tema dell’aggettivo se questo termina in -le o -re, opp. -lo o -ro, preceduti da vocale (nobile - nobilmente, celere - celermente; benevolo - benevolmente, leggero - leggermente). Nella lingua letter. ant., quando due o più avverbî si seguono immediatamente (separati da virgola o congiunti da e, o), si usa spesso applicare il suffisso soltanto all’ultimo, sottintendendolo nell’avverbio o negli avverbî precedenti; per es.: «vedendo V. S. Eccellentissima tanto resoluta e francamente impugnare la opinione» (Galilei) [cioè: resolutamente e francamente]; per maggiore chiarezza, i testi a stampa indicano talora l’ellissi con un trattino: «gli eminenti dei si senteno massime-, minore-, minima-, e nullamente offesi» (G. Bruno).