mentecatto
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. mente captus «preso nella mente»]. – Infermo di mente, pazzo: io credo che gran noia sia a una bella e dilicata donna, come voi siete, aver per marito un m. (Boccaccio). Oggi usato per lo più con senso estens. e generico (cfr. scemo, insensato, stupido), come titolo ingiurioso, di disprezzo o di grave rimprovero: cosa dice quel m.?; sei un m.!; povera m.!; oppure in similitudini: parli come un m.; ragionamenti da m.; pareva (un) m., e sim.