meravigliare
(tosc. o letter. maravigliare) v. intr. e tr. [der. di meraviglia, maraviglia] (io meravìglio o maravìglio, ecc.). – 1. intr. pron. a. Provare meraviglia, essere preso da meraviglia, per cosa inattesa o sorprendente (non ha il senso di ammirazione che è nel sost. meraviglia, e indica per lo più sorpresa non piacevole): si meravigliò di vedermi, perché credeva ch’io fossi partito; tutti si meravigliarono per le sue parole; sentendo quelle notizie si meravigliò; non è da meravigliarsi se le cose sono (o che le cose siano) andate a finire così; che c’è da meravigliarsi?; Non ti maravigliar perch’io sorrida (Dante). b. Esprimere meraviglia, rimanere sorpreso per qualche motivo, per lo più manifestando riprovazione, sdegno o stupore: mi meraviglio molto della tua condotta, della vostra impudenza; mi meraviglio di te, di voi; mi meraviglio che tu possa pensare questo di me; con la negazione, nella frase non me ne meraviglio, esprime disinteresse misto a un certo disprezzo: ha parlato male di me? non me ne meraviglio. Anche assol., in frasi esclamative che esprimono forte indignazione: mi meraviglio!; mi meraviglio molto!; come si permette? mi meraviglio! c. ant. o poet. Con uso assol., essere compreso di meraviglia, di stupore: Non mi far dir mentr’io mi maraviglio, Ché mal può dir chi è pien d’altra voglia (Dante). 2. tr. a. Destare meraviglia in qualcuno, provocare un sentimento di meraviglia: meravigliò tutti con la sua eloquenza; ciò che dici mi meraviglia molto; le sue stramberie non meravigliano più nessuno. Frequente l’uso assol., specialmente in frasi con la negazione: conoscendolo bene, la cosa non meraviglia affatto; il suo atteggiamento non può non meravigliare. b. ant. o poet. Essere o mostrarsi stupito di qualche cosa (sul modello del lat. mirari aliquid): Enea la moltitudine e ’l tumulto Maravigliando: Ond’è, vergine (disse), Questo concorso al fiume? (Caro). 3. intr. (aus. essere), ant. o poet. Considerare con meraviglia o con ammirazione, restare ammirato o meravigliato: Allor vid’io maravigliar Virgilio Sovra colui ch’era disteso in croce (Dante); I0 maraviglio più, quanto più guardo (Pindemonte). ◆ Part. pass. meravigliato (o maravigliato), anche come agg., pieno di meraviglia, preso da meraviglia: mi ascoltava tutto meravigliato; soprattutto nelle locuz. restare, rimanere, mostrarsi, sembrare meravigliato, e sim.