mercante
s. m. (f. -éssa) [aplologia di mercatante]. – 1. Chi esercita la mercatura, cioè commercia all’ingrosso o acquista all’ingrosso per rivendere al minuto; è sinon. quindi di commerciante, ma ormai raro nel linguaggio corrente e usato per lo più in senso storico: un m. di grano, d’olio, di vini; m. di buoi, di cavalli; i m. di spezie; un ricco m. di stoffe; la bottega, il magazzino, il fondaco del m.; i grandi m. non creano bisogni: li soddisfano (Alessandro Baricco); casa dei m., nei comuni medievali, sinon. di mercanzia, sia come corporazione sia come nome del palazzo in cui avevano sede gli organi rappresentativi della corporazione stessa; loggia dei m. (o della mercanzia), luogo in cui si svolgevano le contrattazioni di mercato. Con accezioni partic.: m. di schiavi, e fig. m. di ebano (dal nome convenzionale, legno d’ebano, con cui s’indicavano i negri d’Africa trasportati e venduti come schiavi in America), chi esercitava la tratta dei negri, negriero; m. di carne umana, chi esercitava la tratta di donne. Talora ha connotazioni spreg.: avere animo, spirito di m.; e sempre spreg. in usi fig.: m. di onori, di popolarità e sim., chi ne fa oggetto di commercio, mezzo di guadagno. Di uso più recente (e con accezione non necessariamente spreg.), m. d’arte, chi commercia in opere d’arte, svolgendo il ruolo di mediatore tra l’artista e l’acquirente dell’opera (talora anche, impropriam., grande collezionista). Comunissima la frase fig. fare orecchi o orecchie da m. (tosc. di m.), meno com. fare orecchio ecc., fare il sordo, far finta di non sentire: eh! io fo l’orecchio del m. (Manzoni). 2. Il termine fu usato anticamente anche per indicare il prestatore di denaro o il banchiere in genere, e, a volte, chi univa all’esercizio della mercatura la funzione di tesoriere della Chiesa, esattore del comune, ecc. 3. Mercante in fiera, gioco che si svolge fra un numero variabile di giocatori, con due mazzi, uguali, di carte speciali: il mazziere pone 3 o 5 carte di un mazzo coperte davanti a sé, e su queste divide le poste pagate precedentemente dai giocatori; distribuisce poi le carte dell’altro mazzo fra i giocatori, mettendone una parte all’asta; a distribuzione ultimata, il mazziere scopre le carte rimaste dal primo mazzo, e i giocatori che le possiedono devono consegnargliele; alla fine vincono i premî coloro che hanno le carte corrispondenti a quelle messe coperte sul tavolo. ◆ Spreg. mercantùccio, mercantuzzo, mercantùcolo; accr. mercantóne (tutti con riferimento al giro più o meno ampio degli affari).