merce
mèrce s. f. [lat. merx mercis]. – 1. a. Ogni bene economico, in genere prodotto del lavoro umano, in quanto oggetto di contrattazione e di scambio: m. buona, pregiata, cattiva, scadente; m. conservabile, deperibile; m. in perfetto stato di conservazione, m. avariata; m. nazionali, estere; m. di provenienza illecita; m. di contrabbando; un carico, un lotto di m.; imballare, spedire una m.; sequestrare una m.; luogo di provenienza di una merce. In espressioni proprie del linguaggio commerciale: m. di domanda, quella per cui prevale la richiesta, e quindi le contrattazioni avvengono soprattutto su iniziativa dell’acquirente; m. di offerta, quella per cui prevale l’offerta, e quindi il venditore ricerca i possibili compratori; m. di lusso e m. povera, distinzione alla base della discriminazione tariffaria dei prezzi, attuata, per es., nei trasporti ferroviarî. Nella pratica dei trasporti marittimi, m. leggera, m. pesante, a seconda dello spazio occupato nella stiva per ogni tonnellata di peso; m. flottante, quella che si trova caricata su nave in navigazione; m. viaggiante; m. generale, quella costituita da colli di peso e dimensioni comuni (la locuz. indica anche un carico misto di merci di genere diverso). Con riferimento al regime doganale: m. a dogana, quella la cui importazione o esportazione, in deroga al divieto, è consentita dalle dogane a ciò autorizzate dal ministero delle Finanze; m. a licenza, quella la cui importazione o esportazione, in deroga al divieto, è subordinata ad apposita licenza rilasciata dal ministero delle Finanze. b. Al plur., con funzione appositiva, in alcune locuz.: ufficio merci (di una banca), organo esecutivo che cura le pratiche di concessione di crediti garantiti da merci o titoli rappresentativi delle stesse e di crediti documentati sull’estero; borsa merci, mercato dove si svolgono le contrattazioni a pronti e a termine in merci, in apposito locale e secondo precise norme; treno merci (o assol. un merci, come s. m.), vagone merci, aereo m., adibiti esclusivamente al trasporto di merci; scalo m., stazione o parte di una stazione in cui avviene il carico e lo scarico dei vagoni merci. 2. Usi fig.: a. M.-moneta, la merce che è stata prescelta come moneta; moneta-m., moneta considerata come merce e quindi con valore dipendente dalla quantità di fino in essa contenuta. M.-lavoro, nella terminologia marxista, le energie lavorative cedute all’imprenditore in cambio del salario. b. Con valore generico: m. sopraffina, locuz. di tono ammirativo riferita a tutto ciò che appare bello, raro o difficile da ottenere; non è una m., non sono m., di cose o beni spirituali che, in quanto tali, non si possono acquistare per denaro o trovare in vendita; non è m. comune, di beni o doti che si trovano raramente, che pochi possiedono. c. In usi poetici: qual segue lui [s. Domenico], com’el comanda, Discerner puoi che buone merce carca (Dante), accumula meriti per la vita eterna; Ella carca di ricca m. onesta (Petrarca), adorna di preziose virtù.