merda /'mɛrda/ s. f. [lat. merda], volg. - 1. [residuo degli alimenti digeriti che viene espulso] ≈ (pop.) cacca, Ⓣ (fisiol.) deiezioni, escrementi, feci, sterco, [nel linguaggio infantile] popò. ● Espressioni: volg., faccia (o pezzo) di merda → □; volg., figura di merda → □; volg., rimanere di merda ≈ rimanerci (o restarci) male. ▲ Locuz. prep.: volg., di merda [senza valore: gente di m.] ≈ (fam.) del cavolo, (volg.) del cazzo, pessimo, spregevole. 2. (fig.) a. [cosa spregevole, di nessun conto o valore: questo vestito, dopo lavato, è diventato una m.] ≈ porcheria, schifezza, schifo. b. [persona spregevole: lo considero proprio una m.] ≈ (pop.) coglione, cretino, idiota, (volg.) stronzo. 3. (fig.) [complesso di circostanze critiche, senza via d'uscita: essere (o trovarsi) nella m. (fino al collo)] ≈ (fam.) casini, fango, guai, melma, pasticci. 4. [per influsso del fr. merde!, esclam. di indignazione, collera e sim.] ≈ cavolo, (volg.) cazzo. □ faccia (o pezzo) di merda [persona odiosa] ≈ (pop.) merdaccia, (volg.) stronzo. □ figura di merda [figura poco dignitosa: fare una figura di m.] ≈ (fam.) figuraccia, figura meschina. ↔ (bella) figura, (fam.) figurone.