meriggio
merìggio (ant. merigge) s. m. [lat. merīdies, dissimilazione di un anteriore *medīdies, comp. di medius «mezzo» e dies «giorno»]. – 1. a. Lo stesso che mezzogiorno, ma con sign. più ampio e generico, per indicare le ore intorno al mezzodì, quando il sole è più alto all’orizzonte: di m., sul m., verso il m.; dopo il m., nel pomeriggio; in pieno m. o di pien m. (ant. di fitto m.); i caldi m. estivi; passare il m. sdraiato sotto un albero. b. fig. Il periodo più splendido di un fatto o fenomeno storico, culturale, ecc.: il m. della civiltà romana; il m. del Rinascimento. 2. pop., tosc. Luogo ombreggiato e fresco dove si trascorrono in riposo le ore calde del meriggio, d’estate, in frasi come stare, sedere, sdraiarsi al m., e sim. Per estens., il riposo stesso: far m., meriggiare. 3. Il mezzogiorno come punto cardinale, il sud; con questo senso è oggi comune solo in alcune frasi: vòlto, esposto a m., e simili.