merluzzo
s. m. [etimo incerto]. – 1. Pesce teleosteo (lat. scient. Gadus morhua) della famiglia gadidi, che vive nell’Atlantico settentr.: ha corpo allungato (può raggiungere m 1,50 di lunghezza), con tre pinne dorsali e due anali, muso ottuso con mascella superiore più lunga, bargiglio del mento lungo quanto l’occhio; colore variabile, verdastro o bruno, con macchiette giallastre sul dorso, oppure uniforme, con linea laterale bianca, ventre brunastro; manca nel Mediterraneo, dove esistono invece specie affini. Ha carni molto ricercate, che si consumano, oltre che fresche, anche disseccate (stoccafisso o baccalà), e fornisce un olio che si estrae dal fegato (olio di fegato di merluzzo), di colore giallo paglierino e sapore sgradevole, ricco di vitamine A, D e di grassi facilmente utilizzabili dall’organismo, particolarmente indicato, spec. in passato, nella cura e nella profilassi degli stati di avitaminosi e di denutrizione. 2. Altro nome comune del pesce nasello. 3. M. imperiale: a. Pesce della famiglia aulopidi (Aulopus filamentosus), lungo 35-40 cm, di colore grigio-rossastro, macchiato di bruno. b. Nome romanesco del luccio di mare (lat. scient. Sphyraena sphyraena). ◆ Dim. merluzzétto, soprattutto per indicare giovani naselli; è inoltre, insieme con mormoro, altro nome del pesce capelano (v.).