messa2
méssa2 s. f. [femm. sostantivato di messo, part. pass. di mettere]. – 1. In genere, l’azione di mettere. Si adopera solo con determinati complementi, formando locuzioni (alcune delle quali modellate sul francese) corrispondenti ad altre analoghe col verbo mettere; così, m. in vendita di un prodotto, m. in azione di un congegno, di un piano, m. in forma di un paio di scarpe, m. in circolazione della moneta, m. in macchina (della composizione per la tiratura di un foglio), m. all’indice di un’opera, ecc. Locuz. particolari: a. Con la prep. a: m. a disposizione di una merce (per ellissi, nel linguaggio econ., la locuz. indica anche l’avviso di messa a disposizione dato dal venditore al compratore, cioè la filiera); m. a fuoco, la regolazione (che può essere manuale o automatica) della distanza tra l’obiettivo di una macchina fotografica o cinematografica o di un proiettore e il piano su cui si trova la pellicola (o l’immagine da proiettare) al fine di ottenere immagini nitide (analogam., la regolazione dell’obiettivo di una telecamera o anche la regolazione dell’oculare di un binocolo, di un cannocchiale o di un microscopio); m. a terra, in elettrotecnica, l’operazione di collegare (e il collegamento stesso) un’apparecchiatura elettrica o una massa metallica all’impianto di terra; m. alla vela, nel linguaggio marin., l’operazione di spiegare le vele e di disporle nel modo conveniente per l’imminente navigazione; m. al vento (fr. mise au vent), nella rifinitura del cuoio per suole, lo stesso che stiratura. Con accezioni varie la locuz. m. a punto (fr. mise au point): insieme di operazioni eseguite in fase di collaudo su un meccanismo, un motore, un dispositivo, ecc., per metterlo in condizioni atte a fornire le migliori e più sicure prestazioni; in informatica, m. a punto di un sistema, la rilevazione, individuazione e correzione degli eventuali errori e malfunzionamenti che il sistema contiene, tanto nell’hardware quanto nel software (in partic., m. a punto di un programma, la fase dello sviluppo di un programma in cui si ricercano gli errori logici o di compilazione); in senso fig., m. a punto di una questione, il fatto di precisarne i termini. b. Con la preposizione in: m. in altezza, nel linguaggio tipografico, riduzione dei caratteri all’altezza in uso nella tipografia a cui sono destinati (ciò che si fa asportando l’eccedenza dalla parte del piede), o livellamento dei clichés perché riescano perfettamente piani e di altezza uguale a quella dei caratteri; m. in bolla di uno strumento (bilancia, telescopio, teodolite, ecc.) dotato di livella a bolla d’aria, l’operazione di disporlo in modo che la bolla sia centrata, per assicurare l’orizzontalità del piano su cui la livella è montata; m. in carta (o mess’in carta), nella tessitura, l’operazione mediante la quale l’intreccio desiderato è rappresentato su carta quadrettata; m. in marcia, l’avviamento di un motore (spec. nei veicoli) o anche di altri apparecchi o di impianti (per es., di un altoforno); m. in moto, l’avviamento di una macchina motrice e, con senso più concr., il sistema di avviamento elettrico o meccanico del motore; m. in opera (fr. mise en oeuvre), la collocazione di un apparecchio, delle parti di un impianto o di una struttura, ecc. nel luogo in cui devono funzionare (m. in opera delle tubature del gas, della lavatrice, del termosifone, ecc.); m. in piega (fr. mise en plis), l’operazione con cui, dopo il lavaggio, si può dare un’ondulazione artificiale ai capelli asciugandoli con l’ausilio di un flusso d’aria calda (prodotto da un fon o da un apposito casco), di bigodini, spazzole, ecc.; m. in scena, di lavori teatrali, allestimento (v. messinscena); m. in stazione di uno strumento topografico, il complesso delle operazioni (collocamento sul sostegno, rettifiche, ecc.) che si richiedono per rendere l’apparecchio pronto all’impiego; m. in tensione dei cavi di una struttura in cemento armato precompresso, l’operazione di tesatura (con la stessa locuz., in elettrotecnica, con riferimento a un impianto o a una macchina elettrica, si intende il suo collegamento con la sorgente di alimentazione). 2. a. non com. Il mettere delle piante, e più spesso concr., pollone, germoglio: Ora sfogliava le seconde mésse Dei gelsi (Pascoli); le m. novelle. b. In musica, m. di voce (dove messa significa emissione), modo di interpretazione di una parte di canto nella quale la voce cresce d’intensità fino a un alto grado, per diminuire, poi, gradatamente, fino al pianissimo. c. Con sign. concr., non com., la somma che si punta in un gioco qualsiasi (sinon. generico di posta, puntata, invito, e sim.): una grossa m.; vincere, perdere la messa. 3. ant. a. Portata di vivande. b. Quota di prestito pubblico accollata forzosamente a ciascuno. c. Quota sociale.