messinscena
messinscèna (o 'méssa in scèna') s. f. [dal fr. mise en scène]. – 1. a. Il complesso delle operazioni con cui si allestisce un lavoro teatrale (opera drammatica o musicale, ballo, ecc.), e quindi tutto il processo per cui, dal testo scritto, l’opera dell’autore è portata a vivere materialmente sul palcoscenico. Il termine è comunemente sostituito da regia. b. Nell’uso com., l’insieme di tutti gli elementi (scenografia, effetti di luce, arredi, costumi, i personaggi stessi nella loro disposizione e nei varî atteggiamenti) che appaiono sulle scene durante uno spettacolo, e che costituiscono il risultato visibile dell’opera del regista: una m. indovinata, suggestiva; una m. spettacolosa! Eravamo quarantadue, tra attori e comparse (Pirandello). 2. In senso fig., il complesso degli elementi esteriori (scelta del luogo, disposizione di oggetti, atteggiamento della persona, ecc.), volutamente ricercati e messi in evidenza per simulare una realtà diversa, per rendere credibile una finzione, o anche solo per creare artificialmente una determinata atmosfera, in genere con secondo fine (che può essere anche una burla, uno scherzo): secondo me tutto quello che ci ha fatto vedere è solo una m. per impietosirci; aveva ideato una m. adatta per riuscire nella sua opera di seduzione; è una scaltra, un’evidente, un’abile m.; era tutta una messinscena.